domenica 2 luglio 2023

Fiandre. Una teoria sui viaggi

 di Giulia Cocchella



Una mia cara amica ha una teoria interessante sui viaggi in aereo: poiché il nostro corpo viene spostato rapidamente da un territorio a un altro, spesso del tutto differente da quello di partenza, poiché la velocità di trasferimento è decisamente imparagonabile a quella che saremmo in grado di sviluppare camminando, a viaggiare sarebbe soltanto il corpo. Tutto ciò che abita il corpo - lo spirito in senso ampio - verrebbe dopo, ci raggiungerebbe più tardi. Da qui il malessere, simile a uno straniamento in effetti, che accompagna il nostro arrivo altrove. 

Quest'estate, ben decisi a scongiurare ogni rischio di dissociazione, andiamo in Belgio col pullman.
La tratta Genova-Bruxelles via Flixbus, 16 ore filate, regala al corpo e allo spirito un'ineffabile esperienza di viaggio, di spostamento vero e puro, che dura nel tempo quanto basta per allontanare qualsiasi sensazione disincarnata. Altrochè: arriviamo a Bruxelles completamente sfatti.


Scarichiamo le bici dal portabagagli (unico vero vantaggio di questa scelta) e iniziamo a girovagare sotto la pioggia.



La città si presenta da subito capitale: è maiuscola, ariosa, generosa in bellezza. Le opere d'arte sono dentro i musei e nelle strade, nei parchi, sui muri delle case. 
Le facciate dei palazzi si sviluppano in altezza, ciascuna nel suo stile e con il suo colore; il profilo aguzzo o stondato delle finestre sottotetto delinea un orizzonte mosso, che ben si accompagna alle nuvole sempre variabili sullo sfondo.

Nella Grand Place lo sguardo si sposta da un edificio all'altro: il Municipio in stile gotico fiorito, con la sua torre monumentale, il Museo della città, le antiche sedi delle gilde, l'oro delle sculture che decorano gli edifici insieme ai colori degli abiti delle persone. C'è qualche ombrello aperto, ma a solo beneficio dei gruppi di turisti: ha smesso di piovere.

 
Sospese a un filo, dondolanti nel vento, delle gabbie floreali decorano una via laterale. 



Bruxelles, o Brussels in fiammingo, è anche la città delle bande dessinée, i fumetti. Il Parcours BD nasce negli anni '90 per contrastare in modo attivo e creativo l'affissione dei cartelli pubblicitari. Si possono incontrare Asterix, Corto Maltese, Tintin e molti altri personaggi; negli anni, questa enciclopedia all'aperto del fumetto si è aggiornata con i nuovi autori.



In un grande parco cittadino incontriamo i giganteschi gattoni di bronzo di Philippe Geluck, designer e scultore, che con questo progetto di mostra itinerante all'aperto, "Le chat déambule", ha finanziato il Museo del Gatto e del Fumetto, di prossima inaugurazione a Bruxelles.



Nel ricostruire a posteriori questo viaggio, i ricordi del nostro primo giorno si confondono. Nemmeno le foto vengono in aiuto. Sono certa, per esempio, che non ci siamo fatti mancare la visita d'obbligo al Manneken Pis, ma non ne conservo nemmeno una foto. E dire che lo spirito del Manneken ci ha accompagnati per tutta la permanenza nelle Fiandre, dando un contributo fondamentale al nostro "vocabolario di viaggio". Comunque: il manneken è imperdibile, non tanto per ciò che è - un bronzetto secentesco di puttino pisciolante - ma per ciò che rappresenta: una divertente follia collettiva. Diventato il simbolo dell'irriverenza e dello spirito ribelle di Bruxelles, quindi protettore della città e portavoce del popolo, è tenuto in gran conto non solo dai turisti, ma soprattutto dai cittadini. Ormai è consuetudine vestirlo con abiti dedicati alle occasioni speciali o alle varie festività del calendario, tanto che il suo guardaroba comprende circa mille abitini diversi. Ma se si pensa che la sua sia stata una vita noiosa di svaghi e mondanità, niente affatto: oggetto di atti vandalici, furti (rapimenti, verrebbe da dire) e oltraggi diversi, il povero manneken dà ora prova di grande disinvoltura comparendo spavaldo nelle foto di tutti i turisti, offrendo a ognuno un placido sorriso bronzeo, nonché lo spettacolo di un'inarrestabile minzione.

Per organizzare il viaggio sono stati di grande ispirazione questi siti, curatissimi e con tracce gpx:



Da domani inizieremo a pedalare seguendo l'Itinerario delle città d'arte.
Ci organizzeremo così: un giorno di pedalata, un giorno da dedicare alla visita della città raggiunta. In questo modo, se anche lo spirito dovesse avere uno scarto sul corpo, o se a sua volta il corpo fosse superato dal pensiero, battuto sul tempo, ecco che potranno aspettarsi su una panchina a Bruges o in stazione ad Anversa.