di Giulia Cocchella
Hai presente i treni ad alta velocità? Hai presente quanto
costa il biglietto?
Chi ci sale, di fatto sostiene che il suo tempo è più
prezioso di quello di chi prende un regionale.
Ok, e allora?
Come, allora?
Se è più prezioso deve avere la precedenza, e linee
privilegiate, tutto questo a discapito degli altri.
E allora? Quale sarebbe la soluzione? Andare tutti a piedi?
Tornare alle carrozze trainate da cavalli?
Lo vedi che non capisci una cippa?
Bisogna rinunciare all’ideologia dell’accelerazione!
Gli interlocutori sono due cani antropomorfi, o due umani
con le orecchie da cocker, usciti dalla matita nera e arancione di Alberto
Talami. Chi li fa parlare è Alessandro Lise, suoi anche i cip degli uccellini,
il meow? del gatto rimasto prigioniero di un copertoncino, lo snap del
tronchese di un ladro di bici efferatissimo e l’inequivocabile sblorb del
grasso per catene aliene.
Pubblicato da pochi giorni per BeccoGiallo, sotto licenza
Creative Commons e su carta certificata FSC, mi è piaciuto, eccome se mi è
piaciuto, al punto che lo sto recensendo con una mano sola, che la sinistra ha
un metacarpo rotto (il quarto, per i curiosi).
Dalla A di Alfonsina fino alla W di World Naked Bike, passando per la L di Londonderry, Lise e Talami compilano una sorta di enciclopedia a fumetti
sulla storia, la manutenzione e la politica della bicicletta, senza nessuna
pretesa di completezza o di organicità, ma con il proposito, ben più alto, di
divertirci e dire due o tre cose importanti, con levità.
Consigliato a: ciclisti, aspiranti ciclisti, padri, figli,
alieni, ladri di biciclette redenti, derubati di bici, curiosi, incriccati
cronici da postura culoide prolungata.
Ha anche un buon profumo, di graphic novel appena sfornata,
che fa ancora il fumetto.
Che volete di più?
Il testo in corsivo è tratto dal libro : Saluti e Bici, Alessandro Lise e Alberto Talami, BeccoGiallo 2014.
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